martedì 4 marzo 2008

due movimenti







La figura invisibile che si dischiuse dalla melma alla luce
Che è seduta su un loto
Che naviga su di una nave
Che muta forma ogni ora seguendo i segni dello zodiaco
Il meriggio dunque il crepuscolo un 'oscurità tre volte oscurata
I misteri- damascius, nella copula del piede e della corda tesa una
Nudità sette volte denudata, ingabbiata in una grata
Chiusa nell'orbita di rivoluzione e rotazione su e da sè
Dickinson lettera quindici danzatrice palco
Ritmo in disparte
Io un fantasma che recita la storia
Sfuggita alle ombre della morte e qui
Prosegue sospendendosi, nell 'anniversario del gioiello
Smarrito. Prosegue in grossi tratti di pennarello:
II
Che figura avvinghiasse un trono sospeso per aria
E volasse sotto distese di fogli scritti.
Continua. nei gesti di un incantesimo, di una fiaba
Una glossa, una ninfa forse di crepuscolo il
Terminale di luce di una qualche aurora dorata gli
Occhi- azzurro un soprannome nella copula della
Mano e del dorso, del piede e della corda tesa, rompersi
In pezzi, tutta la follia di un contorsionista, diventare
Feticisti fino alla bava, ritrovare l'insieme del didietro
Dell'occhio e del piede, continua a matita in un
Pulviscolo di grafite che rammemora la tenebra e l'ombra
Evoca: la cessazione del dolore.