martedì 30 giugno 2009

kafka,ultimi aforismi


il fatto che esista solo il mondo dello spirito ci toglie la speranza e ci dona le certezza

venerdì 26 giugno 2009

per guy debord

giovedì 25 giugno 2009

ellesil gallery








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: la signoria edificata sulla povertà, le miserabilia:omaggio a cesarano

la signoria edificata sulla povertà, le miserabilia:
questo è il disordine. Il dominio del morto sul vivo. La prigionia del
desiderio, la schiavitù del bisogno stravolto, l'orribile storpiatura degli
infanti, la legge della rapina, del sacrificio, dell'assassinio, la guerra,
l'orrore dell'umiliazione e della menzogna: questo destino generalizzato di violento disordine, di violazioni alla coerenza organica, questa Fabrica contro natura di biopatie.

mercoledì 24 giugno 2009

istantanea dal fondo tiramolla-testo:gino parola


sabato 20 giugno 2009

ci sono fiumi metafisici,il tao è uno di questi


venerdì 19 giugno 2009

ditlinde persefone mendez-fogliame



cronache spartane da prismatici pianeti, portenti di scelte stilistiche, utenti ispirati da incredibili ordini equestri e altri veggenti o cicli epici del mulino bianco, totale insensibilità verso ogni erdlebensbildkunst nell’oasi tutta, solforosi giorni per vendersi meglio e vender vantaggiosi prodotti ad altri in cerca di senso e dionisiaci slanci, circola voci che anche qui c’è molta promiscuità, ecco le damigelle avvolte dal protettivo pentacolo siderale, elementi inverosimili da prendere in cura o affidare alla diva dai sontuosi orpelli antistupro, atmosfera circense, banchetti speciali ricuciti con metodo o allora costei era completamente sconclusionata già da sempre, le manca il manico, bisognerebbe procurarle qualcuno che glielo infili per bene una volta per tutte, elaborazione di copiosa serie di rappresaglie, trionfo negli alveoli e perle gnostiche, frattanto compariva l’atleta demotivato e ancor deteriorato da traboccanti pasti al buio, exempla carichi di risvolti sarcosomatici, che tragedia o che trend d’imbecillità virale, me hanksh karin, in albanese nel testo, enunciati cyberpunk o significativi aforismi e scintillanti dottrine sull’esaltazione universale del buco nero, ansietà, caffè, cioccolata per questa che fu scambiata per un elfo, niente daghe in dotazione e partecipazione particolarmente selvatica, trafitti o trapassati dal futuro, barbari del paese delle aquile tra allegorie e sinestesie, pensiero debole e segregazioni sacrocordiali, sua maestà sostiene che convenga usare la mazza, sotto la panza la mazza avanza, quale sbrindellata propensione karmica avesse trasportato l’ex attrice tra rudi contrade dove si pose in essere platonica avventura con un altro illirico, vista la vastità della coltivazione, orsù eccoci, commovente indolenza o eroico perfezionismo mimetico, rapidità nella pianificazione, quelli accanto ancor più surreali, coffee break permanente sdraiati tra polibibite e fegato alla veneziana, per affinare la letizia notte incantata tra le nevi dove s’incontrava bella gente o si era sepolti da tracce mnestiche di intricati sentieri molto poco rilucenti, quadri sehr malerisch catapultavano in universi estetici che motivavano a una conversione in caraffa liturgica o in dervisci, danse tourne pour nous que dieu soit bon et doux, tavolate di adepti di frère roger o altri illuminati da supplizi effervescenti e falsi movimenti, seguito inenarrabile, passaggio al cenobio in cerca di samovar salvifici alla scoperta di singolari attrazioni tra probi o brutti vergognosi assuefatti da piaghe e gloria, indugi salariali e zoologia umanoide inguardabile, a tratti sprangate e panegirici tra pacchetti quasi turistici, fiabe e leggende sul corporativo corpo e il suo splendore, virulenti paragrafi sulla vita parallela della troppo casta, immane opulenza di dati della coscienza, il giorno seguente l’armonia delle sfere celesti restituì il rapsodo fuori combattimento, movimentato carnevale in nightclub agreste dove un gruppo di forza nuova magnificava la propria consistenza ontologica con anelli dal fatale sigillo, troppo ampolloso rivolgersi ai luminari, meglio un impiastro di tabacco, pane arrosto, nausea sartriana, bassorilievi dorati e schiave che verificavano se era nel cortile o in altre gazzarre da leggere con il beneficio dell'austerità, elogio di valori leghisti e stadi sul cammino della vita senza follia creativa ma molti da fustigare ché dio creò ogni essere vivente dotandolo di particolari qualità e giustamente ogni animale possiede un istinto particolare che lo rende più abile di altri in particolari situazioni come per esempio le iniziative parrocchiali e la pedofilia, si stigmatizzò la forza motrice dell’immaginazione o la capacità d'inquietare soloni e baroni o ipertesi che traevano profitto dormendo e ingurgitando tortelli, fauna atrocemente atroce e sottofondo musicale ibernante, economisti apocrifi più valorosi dei comuni mortali, curiose variazioni delle leggi mercatali si rivelarono esplosive, prendere coscienza di tutto questo sfacelo e della bisogna di dracme o talleri, la crescente crescita di prodotti che si vendono da soli scongelava circuiti neurovegetativi allarmati da contenuti poco confacenti o riferimenti che potessero turbare e condurre su orride strade selciate da equivoci trasporti, fuggire a corfù o antalya, portar via il pane dalla bocca e rubar vetture, caricarle d’armi e divenir cardinali, digressioni perigliose, vie noematiche che non superano la composizione del cemento armato, dilatazione del singolare logos, come fai con ‘ste belve? nel rallentamento si poteva procedere all’anastilosi ma un raid senza giudizio contribuì al lancio in un ovattato stordimento, timore di incontri troppo ravvicinati con la sovrana della topografia in preda a insolite tempeste ormonali, sì, ragazzo, vuoi fare un trio con qualcuna un po’ decisa? stile complesso, densissimo di citazioni e allusioni o stupefacenti messaggi criptici, nello scivolamento frequente sentirsi uno zombie tra buxtehude, ravel e fiacchi dizionari filosofici, riscriveranno guerra e pace, due inni e un carme nella speranza di trasformarsi in soggetti passivi di gusto fetish oppure convertiranno il rettilario in bibliotheca augustana mormorando ustad ustad o bevendo acciaio liquido, un tè narcotico nella sala segreta dove conveniva cestinare inviti isterici a serate solidali che sostenessero audaci battaglie e sedare a priori bellicose litanie sulle problematiche dell’existenz e la necessità di legami forti, quarti di bue e occhi di montoni apocalittici, aria plumbea, cieli minacciosi e freddo impietoso, una colonna di colombe senza collare impediva il passaggio ai discepoli dei quattro salti in padella, niente vino vista la gravità della transizione, insolubili aporie nell’arte concettuale o nell’interpretazione dell’origine del mondo, il poeta è come il principe delle nuvole

mercoledì 17 giugno 2009

musica per orchi-preludi tre e quattro

martedì 16 giugno 2009

aspetti spettrali dell'accadere


scholia in tragica-didascalia iconografica preterminale

sabato 13 giugno 2009

martedì 9 giugno 2009

parabole di assenza magica


vi sono libri che dopo aver descritto come la parabola di un'assenza magica tornano ad occupare il loro posto e sono tutti come disposti a volare e ad andarsene in regioni che non conosciamo,esempio:quanto viene proibito il daodejing appaiono allora più taoisti in inghilterra-questa ricerca della saggezza ci accompagna fino alla morte-il preludio palatale,la scoperta di libri oracolari,che dovrebbe accompagnarci sempre

conversazione pertinente a temi di critica letteraria


TESTO CRITICO DI RICCARDO CAVALLO
SU “DESCRIZIONE DELLA MOLECOLA DI UNA ALLUCINAZIONE”
DI D. COSIMO MUSSO


Rapporto confidenziale su cosimo musso (descrizione della molecola


di una allucinazione)
(...) un codice miniato, un’iconostasi, un santuario, una fiaba, come
d’altronde la vita stessa, più comunque dalla parte della rivelazione
che non piuttosto del documento. Se la bellezza non è che il primo
grado del tremendo, qui siamo ai gradi successivi, si chiamino pure
stadi o fasi, in questo, e non solo in questo senso c’è tutta un’estetica
da riscrivere, in chiave di seduzione e ancor più di destabilizzazione.
Infatti il labirinto scritturale di cosimo musso altro non è che un
addentrarsi, né è detto che ciò accada per gradi, dentro il sublime, ed
insieme la dettagliata narrazione di tale addentrarsi. Sono
considerazioni però rischiose, che possono deperire ad ermeneutica;
meglio senz’altro seguire le indicazioni che il testo contiene, là dove
la vita tutta si identifica con un passo e un respiro, e questi a loro
volta con la potenza epifanica dello sguardo.


ALLORA COSIMO MUSSO?
Niente da dichiarare.
RICCARDO CAVALLO PER COSIMO MUSSO ESTATE 1996.

sabato 6 giugno 2009

Ida isoardi su slm di roberto cavallera-conversazioni in tema di critica letteraria


Su SLM di Roberto Cavallera

Un poemetto in prosa dove la fanno da padrone il sesso (mimato), l’antropofagia (desiderata), la follia (reale), il rimorso (delirante), la dissoluzione (totale).
Chi ha detto che Carmelo Bene è senza continuatori? Io, ma ora ho dei ragionevoli dubbi in proposito.
Limitante parlare di continuatori, è di eredi che qui si tratta, di chi ha colto in pieno lo sfacelo della nostra epoca, cultura teatrale, letteraria e visiva incluse.
Come in un diabolico gioco di specchi rotti e deformanti la biblica (e saccheggiatissima) Salomé, comincia con l’essere amputata delle vocali che compongono il suo nome.
Il Battista entra ed esce di scena come un truce giocattolo meccanico, trastullo e tormento della protagonista, esibito in innumeri situazioni chirurgiche, erotiche, imploranti, ecc. Di volta in volta invocato, amato, vezzeggiato, ricucito, surgelato, il Decollato dà inizio al racconto come un “povero cristo” incapace di qualunque orientamento (ci credo!) e in totale balìa della crudele e amante “zarina”.
L’assurdo risplende nelle telefonate della settevelista alla madre, nelle pressanti (e pesanti) richieste erotiche rivoltele da un Erode sempre più arrapato e cupo, ma la traccia narrativa, per quanto labile e pretestuosa, è l’allestimento della “prima”, destinata a un parterre di ospiti prestigiosi (noblesse oblige), di un obsoleto superotto dove il martirio del santo e la danza della fanciulla diventano altrettante occasioni di parodia in stile rotocalco del testo detto sacro.
Decisamente umorale il con-testo, quasi fluxus in virtù di frequenti secrezioni corporee.
Il procedere della scrittura avviene a scatti, stacchi improvvisi, incursioni felici nel gergo e nella cantilena infantile, ellissi di interpunzione, dialoghi indefiniti: una esemplare de-costruzione di senso e di parola (verbo) che diventa consolatoria per quanti non ne possono più di risciacqui lirici, di autocontemplazioni ombelicali, di tormentoni esistenziali e di retorica del “bel verseggiare” (ancora!).
Qui siamo invece nel bel mezzo di una catastrofe dove nulla è riscattabile o suscettibile di catarsi. Forza centripeta (Giovanni Battista) e forza centrifuga (Salomé e gli altri) ingaggiano un autentico combattimento sul Nulla, vero eroe di una vicenda irrappresentabile e perciò assolutamente credibile.


Ida Isoardi

mercoledì 3 giugno 2009

per deleuze-roberto cavallera-dlz(catessen)


trattata a fondo la faccenda “venuti a seguire – contenti. finito in fretta condotti su splendide diversioni preso sfilato il bordo gommoso lungo la circonferenza sostenuta da algoritmi contati su specie d’affinità già viste di squadri di fili di piombi su quelle specie d’affinità già viste riflesse su specie d’affinità già viste estese a cose sicuramente migliori a consistenze appena state. e ora che s’indovini la somma. “in un attimo la pittura diventa un tutt’altro tipo di giardino. tenuta – sognata una gentile sulle gambe, lo spazio fra le costole è un morbido giusto “cede come elemosina la figura così spiccata alle terre alle linee, all’architettura vaga di chi prende a muoversi, lì colori in parole percettibili, proprio. gli arti avvertiti da sostanze piacevoli se solo sentissero il tepore esteso nel cerchio screziato dai sussulti, dai piccoli assestamenti. federico avverte un indolenzimento alle gambe. dice, ricorda che le attualità hanno un peso inversamente proporzionale alla resistenza dei muscoli lassi ancorché oblunghi, si convince: la fa ballare sulle ginocchia provocandole lievi sobbalzi